Lunedi 2 Ott. lo sciopero dei lavoratori degli aeroporti di Peretola e Pisa ha ribadito cose semplici e importanti;
-> Stabilità, Garanzie e Condizioni di lavoro non dipendono dalla “salute” delle aziende. Se le aziende in crisi sfruttano e precarizzano per sopravvivere la musica non cambia in settori in espansione come quello dei voli che realizza milioni di fatturato approfittando anche di contributi e agevolazioni pubbliche.
-> La privatizzazione di compagnie aeree e aeroporti che abbiamo subito in questi anni ha, di fatto, regalato a questi gruppi di imprese, SPA e holding la pianificazione del territorio.
-> La gestione di scali e traffici aerei non risponde quindi a nessun “piano di mobilità” ma solo alle logiche di profitto delle holding.
Continuiamo a sostenere i lavoratori di Peretola che, come in molti altri settori, vedono in un “lavoro certo” delle garanzie per il loro futuro.
Lo sciopero smaschera i giochi di Toscana Aeroporti che ai lavoratori promette lavoro mentre dà precarietà. Agli abitanti promette tutele ambientali e vivibilità col progetto di nuovo aeroporto mentre mantiene la vecchia pista ed estende i problemi su Firenze, Campi, Sesto e Prato.