Condividiamo il comunicato de “le Mamme” sul subdolo tentativo di QThermo di ottenere, col favore della Regione, le autorizzazioni per la costruzione dell’Inceneritore.
Su Firenze e l’intera area metropolitana della Piana pendono ancora i megaprogetti contro cui, in questi anni, si è sollevato un ampio movimento popolare in difesa della salute, dell’ambiente e dei diritti sociali che verrebbero “bruciati” drenando dalle casse pubbliche la maggior parte dei fondi necessari alla costruzione, alla gestione, alle compensazioni, di Inceneritore-Nuovo Aeroporto-Tunnel Tav.
Mentre il mangnate di Toscana Aeroporti viene perquisito in Argentina e i vertici delle società appaltatrici per la realizzazione della TAV fiorentina restano sotto inchiesta non stupisce se anche gli inceneritoristi del Gruppo Hera nascondano dietro alla società QThermo pubblico-privata la loro sete di profitti.
Far passare per “bene comune” gli interessi dell’elite è un “numero di magia” che riesce sempre meno e, forse anche per questo, scelgono spesso di lavorare in silenzio fuori dal dibattito pubblico, contando su quelle relazioni tra politica e imprenditoria che hanno portato il pianeta al collasso e impoverito le classi popolari.
Non ci faremo ingannare.
Buon 2019 di Lotte per le Alternative.
da “le mamme”
Il Comune di FIRENZE vuole l’INCENERITORE
in regalo dalla REGIONE… ma senza ALBERI!!!
Il Comune di Firenze, tramite Qthermo, cerca di aggirare le leggi, le regole e le sentenze pur di spingere la Regione a dare il via alla costruzione dell’inceneritore di Firenze!!!
Zitti zitti, alla chetichella, i signori della società Qthermo, detenuta a maggioranza da Alia (e quindi principalmente dal Comune di Firenze), provano sotto Natale a chiedere un regalo alla Regione Toscana.
Abbiamo appreso che il 21 Novembre Qthermo ha infatti richiesto alla Regione Toscana di rinnovare l’Autorizzazione Unica a costruire l’inceneritore di Firenze (annullata dalle sentenza dal TAR e dal Consiglio di Stato), tralasciando la questione dei Boschi della Piana.
Avete letto bene, Qthermo ha chiesto alla Regione Toscana di rinnovare l’Autorizzazione Unica “solo nella parte in cui non ha previsto alcuna prescrizione in ordine alla realizzazione delle opere di mitigazione”. Nella stessa richiesta Qthermo afferma anche che “non intende prestare acquiescenza alla decisione del Consiglio di Stato n. 3109/2018”.
In poche parole Qthermo chiede alla Regione di non tenere di conto della sentenza del Consiglio di Stato, che ha annullato l’Autorizzazione Unica, e spinge per il rinnovo della stessa escludendo proprio la parte “incriminata” che, a detta loro, sarebbe in qualche modo compresa nel Master Plan dell’Aeroporto di Firenze.
Chiedono quindi il regalo senza doverlo mettere sotto l’albero, o meglio sotto gli alberi: quelli che non sono mai stati piantati e che dovevano servire, secondo le prescrizioni della stessa autorizzazione, a mitigare gli effetti dell’inquinamento prodotto dall’inceneritore e in generale a ripulire l’aria inquinata dell’area metropolitana. Eh sì, perché come vien fuori da ultimo rapporto Ispra sulla Qualità dell’ambiente urbano la città metropolitana fiorentina nel 2017 è stata seconda solo a quella di Torino per sforamenti sul biossido di azoto e presenta notevoli criticità anche sulle polveri sottili!
Il problema dell’inquinamento atmosferico, fin qui abbondantemente sottovalutato dall’amministrazione fiorentina e metropolitana, è serio. L’ultimo studio europeo, commissionato dall’Agenzia Europea dell’ambiente e dal tiolo “Air Quality in Europe 2018”, ha stimato quasi 500.000 morti premature nei 28 Paesi Europei nel solo anno 2015 e l’Italia è prima in questa triste classifica, con 60.600 morti premature dovute a polveri sottili (PM2.5) e 20.500 morti dovute a biossido di azoto (NO2) nel solo 2015. Nello stesso anno, giusto per fare un raffronto, si sono avute in Italia 3.419 vittime per incidenti stradali.
Il problema è il traffico, ma anche l’industria; gli impianti di incenerimento ad esempio sono grandi produttori di biossido di azoto e anche di polveri, spesso arricchite con metalli pesanti (in questi impianti si bruciano rifiuti indifferenziati e quindi miscele di combustibili eterogenee la cui natura non è di fatto controllata in ingresso).
Per quanto riguarda i Boschi della Piana, il Comune di Firenze, tramite la sua società controllata Qthermo, continua a sostenere che tale intervento disinquinante è previsto nel Master Plan del nuovo aeroporto, fregandosene altamente della sentenza del Consiglio di Stato n 3109/2018 in cui in ben 10 pagine si parlava dei Boschi per il miglioramento della qualità dell’aria e si sosteneva anche che:
“La realizzazione del termovalorizzatore e l’ampliamento dell’aeroporto costituiscono progetti differenti e afferiscono a procedimenti amministrativi autonomi e distinti, sicché le misure di mitigazione previste nell’ambito del procedimento per la realizzazione del termovalorizzatore non potevano sovrapporsi con quelle concernenti il progettato ampliamento dell’aeroporto, non potendo negarsi logicamente, ancor prima che giuridicamente, che in tale modo l’efficacia di tali misure sarebbe stata notevolmente depotenziata e incapace di raggiungere quegli stessi obiettivi per i quali erano state previste.”
La domanda delle domande ora è: il presidente Enrico Rossi si vestirà da Babbo Natale e accetterà la letterina con la richiesta di dono del sindaco metropolitano Dario Nardella? Oppure vorrà finalmente mettere mano alla programmazione territoriale e chiudere definitivamente la questione dell’inceneritore, eliminandolo dal Piano Rifiuti, rilanciare con forza la Raccolta Differenziata in cui ancor oggi la Toscana risulta al di sotto della media nazionale e trovare soluzioni serie per risolvere il grandissimo problema dell’inquinamento dell’aria nell’area metropolitana fiorentina?