Anche qui si è svolta la giornata internazionale contro le grandi opere inutili e sui cambiamenti climatici: 150-200 persone hanno partecitato alla giornata cominciata con la camminata dal Polo Scientifico di Sesto all’Oasi di ValdiRose fino al Lago di Peretola e proseguita al Presidio No inceneritori-No aeroporto dove si è svolto un pranzo collettivo con polenta e prodotti genuini. Nel pomeriggio l’assemblea si è collegata con la grande manifestazione NoTav di Torino. Una bella giornata che ha visto protagonisti comitati, movimenti, studenti e abitanti: erano presenti il Presidio di via dell’Osmannoro, il Comitato Campigiano No aeroporto, il Comitato NotunnelTav, l’esperienza di Mondeggi e Genuino Clandestino, vari collettivi studenteschi, perunaltracittà, WWF, Italia Nostra e la banda musicale della “Leggera” che ha vivacizzato l’iniziativa con canti e musiche popolari.
Tutti hanno ribadito la netta opposizione ai progetti del nuovo aeroporto, ai tunnel Tav sotto Firenze ed a qualsiasi ipotesi di inceneritore, che in nome degli interessi di pochi stravolgerebbero ancor più l’assetto del territorio ed è stata riproposta con forza la concretezza delle alternative a tutela dell’ambiente e della salute delle popolazioni, checchè ne dica Nardella, Rossi e il PD con tutti gli interessi forti che ci stanno dietro.
Molti non avevano mai visto il lago di Peretola, una bella oasi naturale che ben testimonia le aree umide della piana, un lago dove dovrebbe passare la nuova pista e che si vorrebbe spostare nel comune di Signa con la logica delle compensazioni: il sindaco Cristianini accetta il lago in territorio signese in cambio dell’impegno a realizzare la bretellina Indicatore-Signa-Lastra a Signa. Occorre denunciare questa vera e propria prostituzione urbanistica, che nei fatti consentirebbe la realizzazione del nuovo aeroporto.
La bella notizia di 70.000 persone in piazza a Torino per dire No alla Tav, le manifestazioni in Puglia e Sicilia ci confermano la centralità della mobilitazione popolare e ci spinge a rafforzare la partecipazione e l’autoorganizzazione degli abitanti contro le grandi opere, collegando le diverse esperienze di lotta. Il presidio e l’uso collettivo e civico dei terreni di via dell’Osmannoro rappresentano un contributo importante di aggregazione, lotta ed elaborazione per il Parco della Piana e per un diverso assetto del territorio, da sostenere con il contributo di tutti e tutte. UNVISIFAFARE, SENZA LA GENTE NON SI DECIDE NIENTE!