LORO AL PALAFFARI NOI IN PIAZZA PER RIPRENDERCI LAVORO, SALUTE E TERRITORIO
Lunedi 7 Maggio i “Padroni del Territorio” si incontrano per dire “SI al Nuovo Aeroporto di Firenze”.
Una kermesse, un incontro, una manifestazione. Un momento, come altri ce ne sono stati, per mostrare il proprio potere sui territori e affermare un progetto che ritengono strategico per le loro imprese e business plan.
Eppure un momento particolare che, all’interno della lunga strategia di lobbing e tra i continui tentativi di direzione delle politiche territoriali, segna un passaggio importante.
Si è indebolito il “campo renziano”, che fino ad oggi ha garantito coperture e soldi alle Grandi Opere come l’aeroporto, e i padroni del territorio cercano “nuove alleanze” e nuovi strumenti.
Ora, la gente, provano a convincerla direttamente loro. Quella gente, stanca di false promesse e sfiduciata dalla politica, va presa col bastone e la carota e i manager sanno farlo.
Di Marketing e pubblicità hanno lezioni da dare e i selfie e le parole di questa kermesse sono le armi di questa lotta per la ricerca del consenso a cui politica e media main stream faranno da supporto e amplificatore.
Confindustria, grandi imprese, affaristi vecchi e nuovi uniti per convincere i fiorentini che un nuovo Aeroporto è utile, necessario e vantaggioso per tutti. Proprio tutti. Un aeroporto sostenibile, green, talmente rispettoso dell’ambiente che è solo grazie a questo che si faranno boschi e parchi dove oggi è “abbandono”.
Il tentativo di mascherare l’interesse privato dietro il “bene comune” è evidente ma la scelta del luogo è un segno importante; Il Palaffari di Firenze.
Come lupo si traveste da agnello ma resta un predatore così Confindustria e grandi imprese possono parlare “per tutti” ma sono quel che sono.
Gli stessi che precarizzano il lavoro, che spacchettano le aziende con cessioni e appalti al ribasso, che fanno formazione nelle scuole perchè alternanza scuola-lavoro è una ricchezza e in Università il privato si fa chiamare innovazione. Sono quelli per cui c’è sempre crisi, la crisi che si scarica su chi lavora coi licenziamenti, l’ aumento dei ritmi, i tagli continui, i progetti che non si rinnovano.
Sono i protagonisti delle politiche immobiliari che stanno consegnando Firenze alla rendita e al mercato sacrificando ogni diritto alla casa, agli spazi urbani, alla vivibilità di centri vetrina desertificati e di periferie inquinate.
E’ a chi li conosce che rivolgiamo questo appello. A chi ne conosce la violenza, l’arroganza, la capacità di manipolare e rovesciare la realtà col potere del denaro.
A chi non vuole più subire e vede nella difesa del territorio e nella resistenza alle Grandi Opere proposte un’occasione per riprendersi ciò che gli spetta. Siamo sicur@ di essere in tant@ !