Firenze è morta, che viva Fiorenza! Tutto quello che sta intorno all’inchiesta di Report

Il sistema economico Fiorentino basato prevalentemente sul turismo, si mostra in tutta la sua tragica fragilità. L’incapacità e la miopia politica non riuscirà a gestire la crisi generata dal Covid, perché concepisce la città come un insieme complesso di funzioni a servizio di affaristi, speculatori e gruppi di potere ma ha perso completamente di vista che la Città è prima di tutto una comunità di abitanti.

Nella Firenze Disneyland del Rinascimento immaginata da Renzi e Nardella, si è scelto la rendita immobiliare e la svendita del patrimonio pubblico, non regolamentando o favorendo cambi di destinazione, Airbnb e lasciando proliferare ristoranti e localini, per soddisfare i bisogni di un’orda di più di 20 milioni di turisti l’anno, si è scelto il nuovo Aeroporto di Peretola, si è scelto di impostare l’economia cittadina sulle tasse di soggiorno e le addizionali Comunali, con il risultato che la bolla è scoppiata e della Città è rimasto un cartonato, lo sfondo per le foto ricordo dei turisti che non arriveranno quest’anno.

La monocultura del turismo come tutte le monoculture porta con sé due rischi, il crollo della domanda e l’inaridimento dei territori per eccessivo sfruttamento, ecco Firenze vive entrambi questi crolli, una città distrutta e inaridita, una città abbandonata, sterile e capace solo di riprodurre la propria immagine riflessa, nel suo Centro Storico vuoto da quasi 4 mesi si mostra, tolta la cortina fumogena del chiasso dei villeggianti, la distruzione del tessuto sociale e di relazioni, via Calzaiuoli, via Roma, le “strade dei turisti” non sono molto più “vuote” di un anno fa, perché in quelle strade, in quei bar, in quegli spazi, tutto è vuoto, intatto, privo di vita, di storia vissuta, ogni giorno passano facce nuove nessuno col quale ci si possa riconoscere, fermare, parlare e raccontare, da anni mancano abitanti che vivono la città i suoi spazi i suoi punti di ritrovo, i bambini che giocano, mancano le scuole e i giardini; quei pochi rimasti, anziani e persone sole hanno passato la quarantena abbandonate per mesi in palazzi vuoti, senza nessuno attorno per interi isolati, una città spettrale, vuota, sorda e sinistra.

Le casse del Comune sono vuote, le strade e le case del Centro sono vuote, l’esperienza unica, il fascino dei vicoli, i quartieri cool, tutte le categorie dell’immaginario pompato dal marketing palazzinaro e mangereccio, che prometteva di far vivere per qualche giorno i turisti come dei veri residenti, in un luogo dove i residenti non esistono più, rappresentava solo la massima espressione di una pantomima.

Una messinscena per la quale ora arrivano i nodi veri al pettine, i lavoratori che attraversano le cucine e le stanze di albergo da pulire, sono a casa senza stipendi, i ristoranti in fallimento e un marea di immobili residenziali riservati ai turisti tramite le piattaforme digitali come AirBnb, a Firenze se ne contano più di 10mila, si è riversata sul mercato degli affitti, si riconoscono gli annunci, nelle foto si vedono gli asciugamani ripiegati sui letti e tavole apparecchiate, le foto ad effetto usate per abbindolare i turisti, e una triste, miope particolarità, la durata dei contratti proposta ”transitori per 1 anno al massimo”, come a dire pensateci voi che cercate una casa per le vostre famiglie, che avete arrancato per anni per trovare un alloggio decente a prezzi equi, a tappare il buco dei nostri business plan per degli investimenti che stanno andando a picco.

In tutto questo dovrebbero inserirsi le decisioni politiche, comprendere e vivere la complessità, moltiplicando i punti di forza. Come può essere giudicato un politico che non vede altro che il turismo come sviluppo sano della città, e cosa farà dal momento che questa marea di immobili sfitti e invenduti, inonderà il mercato e farà crollare i prezzi, con perdite insostenibili per i piccoli proprietari ma che i grandi gruppi immobiliari aspettano con intrepida pazienza sulle rive dell’Arno, pronti a mangiarsi definitivamente la Città?

Ci domandiamo soprattutto come potranno fare tutto questo gli stessi amministratori politici che hanno sistematicamente ripulito il Centro all’interno delle antiche mura di Firenze (se si esclude la strenua resistenza degli abitanti di San Frediano) dai suoi abitanti e dalle sue botteghe, dove da almeno 1000 anni vivevano e lavoravano i Fiorentini, e l’ha trasformato nel giro di 30 anni, in un enclave dove affaristi e ristoratori la fanno da padrone, un centro commerciale dove non nascono bambini, dove della storia di Firenze sono rimaste solo le costruzioni perché se ti affacci nei vicoli e nei bar, la storia dei Fiorentini, la loro essenza ed identità sono già state irreversibilmente distrutte e perdute.

La città deve essere risanata, come un terreno inquinato e inaridito avrà bisogno di cura e pazienza, due elementi che solo i nuovi abitanti di Firenze potranno mettere in campo per ricostruire la vita e l’identità della Città.

Dai 10mila alloggi Airbnb, agli affitti concordati e alle case popolari, dai ristoranti alle botteghe artigiane, dai turisti mordi e fuggi agli abitanti, alle nuove famiglie di ogni colore e qualunque lingua parlino, i nuovi figli di Firenze!

https://www.rai.it/programmi/report/inchieste/Svenditalia-cac7227e-80e4-4c91-b02b-dfa7760faf3d.html

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