“Distanziamento sociale” e “restrizioni” sulla frequenza e la distanza degli spostamenti ci accompagneranno per un periodo medio-lungo ed è lecito aspettarsi che tutto questo si rifletterà sul trasporto aereo come vettore di mobilità internazionale ed a lungo raggio.
Molti non potranno o non vorranno spostarsi. Tutte le compagnie dovranno rispettare standard sanitari e misure anti-contagio la cui applicazione sarà costosa. Osservatori e analisti del settore sembrano tutti d’accordo su un dato: il trasporto aereo cambierà radicalmente. Si attende un notevole aumento del costo dei biglietti con conseguente e significativa riduzione dei passeggeri e dei voli.
Volare costerà di più e continueranno a farlo solo coloro che possono permetterselo.
Come succede ogni volta che c’è una “selezione” in base al reddito ed alla capacità di spesa.
E’ accettabile un futuro con meno voli e più aeroporti?
In assenza delle prospettive di crescita tanto sperate a chi serve il nuovo aeroporto a Firenze ?
Sono davvero utili i sacrifici ambientali e le comprovate difficoltà urbanistiche per realizzare una pista di 2400m ?
Ci hanno detto tante volte che l’aeroporto di Pisa non poteva accogliere il traffico di Firenze con le sue prospettive di crescita… che ne è adesso ?
Qual’e’ la “fase 2” del trasporto aereo in Toscana ?
Mentre a Pisa diminuiscono i voli su una pista efficiente e col vantaggio del mare si spendono 150 Milioni di euro pubblici per fare un Nuovo Aeroporto a Firenze?
Si continuano ad usare “a regime ridotto” sia Pisa che Firenze mentre si prosegue la vertenza legale e l’iter autorizzativo per il nuovo firenze ?
Siamo convinti che le risposte siano semplici ed evidenti.
Occorre far prevalere le ragioni della razionalità trasportistica, della salute e dell’ambiente su quelle del mercato e orientarsi con decisione e coraggio verso il futuro.
Chiudiamo Peretola. Usiamo l’aeroporto di Pisa per ciò che resta e resterà. Facciamo rinascere i borghi sorvolati. Realizziamo il parco della Piana.
Mettiamo concretamente nell’agenda del movimento e di forze politiche lungimiranti la tutela dell’ occupazione esistente e la creazione di nuovo lavoro e attività per una conversione ecologica delle relazioni
economiche e sociali che in migliaia sosteniamo da anni con le nostre mobilitazioni, lotte, proposte
Nella mega-macchina delle Grandi Opere in Italia si sono letteralmente bruciate enormi quantità di denaro pubblico con danni ambientali irreversibili e ricadute occupazionali del tutto discutibili.
Denaro che se avesse sostenuto la sanità avrebbe evitato molta della morte e della sofferenza di questi mesi.